Cambiare vita, si può?

Cambiare vita, si può?

Conservatori, rivoluzionari o evoluzionisti.

Essere consapevoli di ciò che accade, porre l’attenzione su ciò che stiamo vivendo, e il conseguente desiderio di cambiamento, sono basilari per sapersi muovere. Prima di tutto è necessario essere radicati nel tempo presente, come si dice, nel “qui e ora”. Mente, corpo, emozioni, devono lavorare insieme, nel medesimo momento.

Poi ci sono le classiche domande filosofiche che possono aiutarci nel nostro percorso: Chi sono? Come sto? Dove sono? Dove voglio andare? Sono interrogativi che, a prima vista, possono sembrare banali, ma in certi casi invece sono di grande aiuto.

Altri “ingredienti” sono la sincerità e l’umiltà. Essere veri e trasparenti con se stessi è quanto mai doveroso; mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, non serve a niente. Anche ritenersi superiori o inferiori agli altri, non ha alcuna utilità.

Una volta messi insieme questi primi elementi, nel tempo, emergerà se siamo dei tipi conservatori, rivoluzionari o evoluzionisti.

L’aggettivo “conservatore”, riguarda coloro che sono soddisfatti della vita che stanno vivendo, non  indica immobilità o staticità. Il desiderio di cambiamento è moderato, non è prioritario. Queste persone pensano: << Perché cambiare? Alla fine non va così male, non c’è niente da cambiare.>> Privilegiano la dote dell’aggiustamento, i piccoli accomodamenti, qua e la, necessari per migliorare sempre più la situazione esistenziale.

All’opposto troviamo i rivoluzionari. Qui, il desiderio di cambiare è imperioso. Per queste persone il cambiamento è vitale; periodicamente fare grande pulizia è quanto mai necessario. <<Cambio tutto e ricomincio da capo. Voglio trasformare la mia vita.>> Ecco il motto dei rivoluzionari, i quali non temono affatto di lasciare il certo per l’incerto. Sono consapevoli che nel cambiamento ci saranno delle eventuali scomodità, ma sono altrettanto capaci di affrontarle.

Per coloro che hanno bisogno sì di cambiamento, tuttavia non è così impellente, ecco l’aggettivo giusto: evoluzionisti. L’idea di cambiamento è molto particolare, viene visto come un percorso personale di trasformazione. Si tratta di un movimento costante, progressivo, senza sobbalzi, né rotture drastiche. <<Cambiare si può e si deve per non indietreggiare, l’importante è progredire.>> I momenti meno gradevoli sono quelli di transizione.

I mutamenti possono riguardare anche soltanto alcuni aspetti della vita: il rapporto con se stessi (con il proprio corpo, con la propria mente); le relazioni con gli altri; il lavoro; la famiglia, ecc.

Aspetto fondamentale: se hai desiderio di cambiamento, cambia te stesso, non chi ti sta vicino.   

[Fonte testo: Massimiliano Briganti, educatore professionale]

[Fonte immagine: http://www.attractgetwomen.com/ ]

 

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